RGE reflusso gastroesofageo nei neonati – osteopatia si o no?
Come posso prevenire il reflusso gastroesofageo in un neonato?
Sicuramente mantenenendo una posizione verticale per il periodo più lungo possibile dopo il pasto aiuta a non presentare problmeatiche di reflusso, alcune figure sostengono la correlazione e l’importanza dell’alimentazione della madre sin dalla gravidanza per abbassare il livello di infiammazione dell’apparato digerente del neonato che inizia con le sue prime funzioni già del pancione, non vi sono ancora però sostanziali evidenze scientifiche rilevanti su questo argomento.
La risalita del cibo dallo stomaco all’esofago in un lattante che passa la maggior parte della giornata in posizione orizzontale è piuttosto frequente, molti neonati presentano un cardias (valvola preposta allo scopo) non del tutto matura. Il neonato risulta fortemente infastidito, insofferente e piange spesso inconsolabilmente, spesso questa situazione viene ricondotta alle famose coliche neonatali.
Come si tratta un neonato con reflusso.
L’osteopatia pediatrice può offfrive un valido aiuto nel trattamento contro i fastidi del reflusso gastrico neonatale, a volte addirittura risolverlo comletamente senza dover necessariamente attendere la risoluzione fisiologica con la crescita del bambino. Rilassando la muscolatura della regione addominale, con manipolazioni dolci e delicate su stomaco, diaframma e valvola pilorica, si possono notare notevoli miglioramenti a questo fastidioso problema neonatale.
Anche posizioni ed esercizi specfici vengono solitamente fatti vedere ed insegnati in sudio dagli osteopati pediatrici ai genitori per aiutare nella gestione casalinga del neonato con questo tipo di problema.
A.T.STILL
L’Osteopatia si basa sulla perfezione del lavoro della Natura
Una prima visita dall’osteopata dovrebbero farla proprio tutti i neonati, non soltanto quelli irritabili o con plagiocefalie posizionali, coliche gassose, ecc.
Il parto, anche il più naturale e fisiologico, è un importantissimo momento di adattamento che il neonato fa assieme alla sua mamma.
Il sistema mamma-bambino fisicamente diventa una diade, i corpi si separano l’uno dall’altra e si impara letteralmente a vivere senza quegli spazi protetti, modificati dalla natura, accoglienti e caldi. Entrano in gioco moltissime componenti che prima non c’erano, l’aria, il respiro, il nutrimento dalla suzione di latte, l’evacuazione, l’addormentamento.
I movimenti all’esterno dell’utero sono diversi, più faticosi. Così il neonato comincia il suo allenamento per la vita in mezzo al mondo caotico che conosciamo, che molto spesso noi adulti diamo per scontato, ma per loro è fonte di grande stress.
Per alcuni questo adattamento è estremamente facile e naturale, per altri più difficoltoso. Pensate banalmente a quei bottoni poussior che in genere stanno dietro alla tutina del neonato. Piccolissimi vero? Eppure pensatelo grande in relazione con la vostra schiena… se voi foste messi a dormire pancia in su con uno di questi giganti bottoni in metallo proprio in mezzo alla schiena!? Decisamente poco piacevole!
Naturalmente la visita dall’osteopata non serve per controllare i poussoir della tutina, questo è l’esempio calzante per far capire quanti piccoli dettagli molte volte ci sfuggano.
Nelle ultime settimane all’interno dell’utero lo spazio di movimento è piuttosto ridotto, miotensioni posizionali possono essere individuate e risolte già in prima seduta, e tanti altri accorgimenti, segnalati ai genitori, possono migliorare sensibilmente il benessere del neonato.
Chi ben comincia è già a metà dell’opera!
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